Why would I want my music to sound like I made it 30 years ago?

Da un’intervista a DJ Stingray

“We’re in the 21st century, why would I want my music to sound like I made it 30 years ago, what sense does that make? I like using effects. Say I’ve got 32 inputs in my digital workstation, if I have enough RAM then I can put up to eight effects on every single channel. Each of these effects I can automate, I can manipulate their parameters down to micro units. It’s only limited by your imagination, the power there is phenomenal.”

“Don’t recreate Kraftwerk,” he continues. “That’s what the future sounded like 30 years ago. You wanna recreate that energy, recreate that same awe and fascination as when they first heard that music. You should be pushing for new sounds with each and every release.”

Felix’s Machines

“musical instruments as well as kinetic sculptures”

Vado a fare una jam session, ecco cosa mi porto

Sto per uscire di casa con tutta la strumentazione – stasera faccio una jam session / workshop autogestito di macchinari elettronici musicali con alcuni amici.

Ho pensato di condividere foto ed elenco delle cose che mi sto portando dietro, anche come promemoria personale per il futuro.

Demoscene: multieffetto in tempo reale su Commodore 64

Questo è il sito web della demo, creata da Pex “Mahoney” Tufvesson per partecipare alla X2010 C64 Demo Competition.

Defunken setup: ESX, MC-303, mixer in cortocircuito e riverberi

Ho abbozzato un primo setup collegando la roba di cui dispongo attualmente.

In primo piano la merdosa groovebox MC-303 della Roland, pilotata (male, almeno per ora) via MIDI dalla electribe rossa sullo sfondo.

Il segnale principale della groovebox va nel mixer al centro (quello che fa davvero da mixer), mentre dall’uscita cuffie entro nel mixerino nero in alto a sinistra. Tale pericoloso dispositivo funge da distorsore e se ingrandite la foto potrete vedere il cavo da 20cm che collega l’uscita cuffie a un’entrata microfono mandando tutto in feedback. A questo punto passo nel multieffetto della Alesis (di cui si intravede il display verde) per rendere del tutto irriconoscibile la MC-303.

L’electribe della Korg, a differenza della groovebox della Roland, avrebbe un paio di uscite jack indipendenti a cui si possono assegnare una o più tracce. In questa configurazione non le posso sfruttare perché il mio mixer attuale ha solo 3 ingressi di linea, già occupati dal segnale principale dell’electribe stessa, da quello della groovebox e dal canale distorto. L’uscita principale della ESX passa attraverso un vecchio riverbero della Digitech.

In un prossimo setup di prova eliminerò del tutto il segnale pulito della MC-303, per guadagnare un canale su cui mandare una delle 2 uscite indipendenti della ESX. Quest’ultima sembra non offrire riverbero di grande qualità e quindi voglio provare a usare invece l’aggeggio della Digitech su una parte delle tracce.

Il controller e lo spettatore

Mi piace il pezzo.

Ah, e c’è qualcosa di interessante per lo spettatore. con i controller full-screen. Per chi osserva, la consequenzialità fra le azioni di chi suona e l’evoluzione del brano è come più esplicita, più facile da percepire.

How electronic tape music is made (1959)


Kid Baltan and Tom Dissevelt, 1959