CDJ, Sync e creatività

My issue is not that syncing = bad. […] In the Lisbon club scene, DJs use free software to sync tracks with incredibly complex rhythms—usually tracks that were produced by the DJ or one of his or her crew—blending them together at breakneck speed. The best DJs in the experimental club music style move rapidly between genres and tempos using CDJs, their sets rarely adhering to standard beatmatching.

[…] There is, of course, a whole […] side of DJing that aligns itself closer to live performance, a style of which Hawtin is an advocate. DJs like Surgeon, Paula Temple, Speedy J and Chris Liebing use individual technological solutions to do things that are not possible with a standard CDJs or turntable setup. When this style is done well, the DJ is, in effect, improvising, pulling tracks apart and reassembling them in new and interesting ways. My feeling is that more could be done to audibly show the audience how this technique affects the tracks and parts of tracks that are being played, but regardless of this, there’s no question that syncing the music is vital to this type of performance.

Da “Opinion: DJing shouldn’t be easy

Because I didn’t have a mixer

And I used to twist the cables together—I cut the ends off the cables and twisted them together to mix the sound of the keyboard with the sound of the drum machine, because I didn’t have a mixer. So I twisted them together and then just stuck them in the input of my mom and dad’s cassette recorder, their stereo. And I would record these tracks, and they’re only on one channel, they’re on the left, and yeah, we did put one of them out on Rephlex.

DMX Krew

Defunken Audio download: Minimal Techno 1

Ieri ho effettuato alla bell’e meglio qualche registrazione, usando il mixer e le casse che ho comprato la settimana scorsa. Ho aperto un account su SoundCloud e ho caricato un primo mp3, che per comodità classificherò come minimal techno.

stream & free download: http://soundcloud.com/defunken/untitled-20101117-2

Il mixing, fatto in diretta, è abbastanza impreciso. Non ho usato effetti e i suoni non sono ben amalgamati. La ESX notoriamente ha un certo fruscio di fondo, forse lo diminuirò un giorno sostituendo le valvole; poi c’è sicuramente un bel po’ di rumore dovuto al fatto che la registrazione è stata fatta usando semplicemente un cavo RCA-mini jack e l’ingresso Line IN di una scheda audio da quattro soldi. Ho davvero molto su cui lavorare. Tutto sommato comunque l’mp3 finale su SoundCloud riascoltato in cuffia suona in modo abbastanza soddisfacente.

Defunken setup: mixer Yamaha MG102C e casse Infrasonic Blow5

La settimana scorsa ho comprato un paio di casse / monitor di riferimento e un mixerino. Ne avevo bisogno: suonare attaccato allo stereo usando un vecchio mixer da radio non era molto sostenibile.

Le casse sono della Infrasonic, un marchio sudcoreano apparentemente sconosciuto. Il modello è chiamato Blow5 (probabilmente succhiano), sono attive (o “preamplificate”), con un woofer da 5 pollici. Dalle prime prove, probabilmente non avevo bisogno di casse più potenti, ma avrei commesso un errore se avessi scelto un modello più piccolo con coni da 4 o 3 pollici.

Ero sul punto di comprare un paio di Alesis, ma all’ascolto non mi sono piaciute perché molto cariche di bassi, mentre queste Infrasonic mi sono sembrate più equilibrate. Hanno il foro per l’uscita dell’aria posizionato frontalmente – a quanto pare, questo è preferibile in situazioni come la mia, dove le casse sono posizionate molto vicine alle pareti. Le ho pagate circa 230 euro. Per ora sono contento.

Il mixer è uno Yamaha MG102C ed è costato circa 120 euro. Ha 2 ingressi mono e 4 stereo, con mandate ausiliarie per gli effetti e altre uscite. Niente crossfader, solo rotary controls, probabilmente troppo vicini fra loro per le mie dita, ma per ora devo tenere a bada le mie pretese.

Vado a fare una jam session, ecco cosa mi porto

Sto per uscire di casa con tutta la strumentazione – stasera faccio una jam session / workshop autogestito di macchinari elettronici musicali con alcuni amici.

Ho pensato di condividere foto ed elenco delle cose che mi sto portando dietro, anche come promemoria personale per il futuro.

Defunken setup: ESX, MC-303, mixer in cortocircuito e riverberi

Ho abbozzato un primo setup collegando la roba di cui dispongo attualmente.

In primo piano la merdosa groovebox MC-303 della Roland, pilotata (male, almeno per ora) via MIDI dalla electribe rossa sullo sfondo.

Il segnale principale della groovebox va nel mixer al centro (quello che fa davvero da mixer), mentre dall’uscita cuffie entro nel mixerino nero in alto a sinistra. Tale pericoloso dispositivo funge da distorsore e se ingrandite la foto potrete vedere il cavo da 20cm che collega l’uscita cuffie a un’entrata microfono mandando tutto in feedback. A questo punto passo nel multieffetto della Alesis (di cui si intravede il display verde) per rendere del tutto irriconoscibile la MC-303.

L’electribe della Korg, a differenza della groovebox della Roland, avrebbe un paio di uscite jack indipendenti a cui si possono assegnare una o più tracce. In questa configurazione non le posso sfruttare perché il mio mixer attuale ha solo 3 ingressi di linea, già occupati dal segnale principale dell’electribe stessa, da quello della groovebox e dal canale distorto. L’uscita principale della ESX passa attraverso un vecchio riverbero della Digitech.

In un prossimo setup di prova eliminerò del tutto il segnale pulito della MC-303, per guadagnare un canale su cui mandare una delle 2 uscite indipendenti della ESX. Quest’ultima sembra non offrire riverbero di grande qualità e quindi voglio provare a usare invece l’aggeggio della Digitech su una parte delle tracce.